- i complementi
(complemento:
parte della proposizione
che completa il
senso delle altre parti
determinandone le
relazioni)
uniti alla parte
principale della
proposizione
(sintassi).
I pronomi relativi
complemento
si uniscono alle
preposizioni
(di, a, da,
in, con, su,
per, tra, fra)
e
preposizioni articolate
(della, dello,
ai, alle, dalle ...).
Pronomi relativi
complemento
singolari
cui, del quale,
della quale,
al quale, col quale, ...
Pronomi relativi
complemento
plurali
ai quali, alle quali,
coi quali, dei quali,
pei quali, ...
Aggettivi
determinativi
pronominali
Gli aggettivi
determinativi pronominali
possono accompagnarsi
al nome,
fungendo da aggettivo:
Togli la
tua
riga dal banco !
o
sostituirlo,
diventando pronome:
Dove sono le maglie?
Me
ne
presti una,
per favore?
... la tua riga ...
- tua
seguita da
un nome
è l'aggettivo
che attribuisce
identità alla
riga;
Me ne presti...
ne,
da sola,
sostiuisce il
nome:
maglia
ed è perciò un
pronome.
Gli
aggettivi
determinativi
pronominali
sono:
Possessivi
mio, tuo, suo,
loro, nostra,
loro, ...
Dimostrativi
questo, codesto,
quello,...
Numerali
due, mille,
terzo, ottavo,
cento, ...
Indefiniti
alcuni, qualche,
ogni, ...
Interrogativi
quale? quanti?
Grammatica
italiana
Il
verbo
TRE
CONIUGAZIONI
Le coniugazioni sono tre
e dividono i verbi
secondo la loro
parte finale,
suffisso
o
DESINENZA:
- are
(prima coniugazione)
mangiare, guardare...
- ere
(seconda coniugazione)
bere, sapere...
- ire
(terza coniugazione)
dormire, soffrire...
Le DESINENZE
vaiano secondo:
la PERSONA
che compie l'azione
verbo: mangi -are
io mangi -o, tu mangi,
egli mangi -a,
noi mangi -amo
...
passato prossimo
=
unisce al presente dei
verbi ausiliari,
esssere o avere,
il
participio passato;
indica un'azione che
può essere passata
da poco tempo
o che
ha effetti che
durano ancora
al presente.
Oggi (poche ore fa)
ho visto
un amico.
Le antiche sventure ci
hanno insegnato
(e ce ne ricordiamo ancora)
molte cose.
NOTA CHE:
troviamo questa
forma di
tempo composto,
denominato semplicemente:
tempo passato,
anche nei modi
congiuntivo
e
condizionale,
con significato di
azione passata:
Credo (ora) che tu
abbia scritto
(prima d'ora).
Sarei partito
(in passato),
se avessi potuto.
trapassato prossimo
=
unisce allo
imperfetto
dei verbi ausiliari,
essere od avere,
il
participio passato;
indica una
azione compiuta
rispetto ad un'altra
azione passata:
Quando la mamma
rincasò,
avevo finito
il compito
(azione compiuta prima
del ritorno
della mamma).
NOTA CHE:
troviamo questa
forma di
tempo composto,
denominato semplicemente:
tempo trapassato,
anche nel modo
congiuntivo
con significato di
azione supposta
nel passato ed unita
alla frase da una
congiunzione:
Mi parve
che tu
avessi finito
il compito.
trapassato remoto
=
unisce al
passato remoto
dei verbi ausiliari,
essere od avere,
il
participio passato;
indica una
azione passata
rispetto ad
un'altra azione
interamente compiuta:
Carlo uscì
(azione compiuta
nel pasato),
quando
ebbe finito
il compito
(azione del tutto
passata quando
Carlo uscì).
futuro anteriore
=
unisce al
futuro
del verbo ausiliare,
il
participio passato;
indica una
azione futura
e compiuta
rispetto ad
un'altra azione
futura:
Quando tu verrai
(azione futura),
io
avrò finito
il compito
(non l'ho ancora finito,
ma lo finirò
prima che tu venga).
a favore di,
per mezzo di,
alla presenza di,
per opera di,
di faccia a,
alla volta di, ...
di, a, da,
in, tra, …
CONGUNZIONE
=
La congiunzione è
la parte inviariabile
del discorso che
unisce due parole
o due proposizioni
fra loro
Le congiunzioni
uniscono
o
congiungono
le idee
o
frasi.
Il professore
aveva detto
che
i ragazzi
perndessero
un foglio
perché
dovevano fare
il compito in classe.
Le congiunzioni
possono essere:
CONGIUNZIONI
COORDINATIVE
=
ordinano un pensiero
accanto
ad un altro;
si distinguono in:
copulative
e, anche, pure,
né, neppure,
neanche, nemmeno;
disgiuntive
o, oppure, ossia;
avversative
ma, anzi, invece,
eppure, però,
tuttavia;
esplicative
infatti, difatti,
cioè;
conclusive
dunque, perciò,
pertanto, quindi,
ebbene;
correlative
=
usate in coppia
e... e, sia... sia,
non solo... ma anche,
né... né, o... o;
CONGIUNZIONI
SUBORDINATIVE
=
fanno dipendere
un pensiero
dall'altro;
si distinguono in:
dichiarative
che, come;
finali
affinché, perché;
consecutive
cosicché,
tanto... che,
talmente... che,
in modo... che;
causali
che, perché, giacché,
poiché, siccome;
temporali
quando, mentre,
finché, come
prima che,
dopo che,
ogni volta che;
cndizionali
se, qualora,
purché,
quand'anche;
concessive
benché, sebbene,
quantunque;
comparative
come, siccome,
più che,
meno che,
piuttosto che;
limitative
purché,
eccetto che,
salvo che,
tranne che;
interrogative
=
usate in espressioni
interrogative indirette
sde, perché,
come, quando;
LOCUZIONI
CONGIUNTIVE
=
sono formate da un
gruppo di parole:
dal momento che,
per il fatto che,
di modo che,
a condizione che;
AVVERBIO
6
=
L'avverbio è
la parte invariabile
del discorso
che modifica il senso
del verbo,
dell'aggettivo
o di un'altro
avverbio
L'avverbio dona
più importanza e
caratteristica
al verbo collegato.
L'avverbio può
aggiungere al verbo
determinazioni che
lo caratterizzano:
qualità o modo,
luogo, tempo,
quantità, ecc.
avverbi di modo
=
derivano dai
corrispondenti
aggettivi qualificativi;
quasi sempre si
formano aggiungendo
a questi il suffisso
- mente:
duro
duramente
facile
facilmente
familiare
familiarmente
dolce
dolcemente
chiaro
chiaramente
Come per
gli aggettivi,
gli avverbi
possono avere
forme alterate:
diligente (agg.)
diligentissimo
diligentemente (pron.)
diligentissimamente
avverbi di luogo
qui, qua,
lì, là,
costì, costà,
sopra, sotto,
vicino, lontano,
fuori, dentro,
su, giù, ...
Locuzioni avverbiali
=
sono intere espressioni
che
sostituiscono
un avverbio
a bizzeffe, a casaccio,
or ora, ad un tratto,
a poco a poco,
alla carlona,
in fretta e furia,
in ogni parte,
a precipizio, ...
INTERIEZIONE
=
La interiezione è
la parte invariabile del
discorso scritta come
breve composizione
di suoni, ed inserita
in una frase,
per esprimere uno
stato d'animo.
Sono esclamazioni,
suoni, sospiri.
Dopo le
interiezioni solitarie
( Oh! )
o
frasi con interiezioni
( Ah, che peccato! )
viene inserito
il punto esclamativo: